Il 29 aprile 1923, veniva beatificata da Pio XI Teresa di Gesù Bambino, la santa di Lisieux. A quasi 101 anni da questa ricorrenza e in occasione della Domenica della Divina Misericordia, proponiamo alla nostra riflessione un suo brano secondo la modalità già adoperata altre volte: una lettura semplice accompagnata da delle note esplicative e alcune domande finali per stimolare la riflessione, con l’augurio che l’incontro con questa santa possa davvero portarci a un legame più profondo con la Misericordia divina.
Il testo che vi riportiamo conclude il Manoscritto A ed è profondamente marcato dall’Atto di offerta all’Amore Misericordioso, che vi invitiamo leggere a questo link. In seguito all’Atto di offerta, Teresa è inondata dai fiotti dell’amore divino e entra così nel tempo della sua maturità umana e spirituale e del sacrificio di sé. L’essere di Teresa è unificato. Tutta la sua vita ruota intorno all’amore di Gesù e al servizio della sua missione.
O Madre diletta! dopo tante grazie posso cantare con il salmista che «il Signore è buono, che la sua misericordia è eterna». Mi sembra che se tutte le creature avessero le stesse grazie che ho io, il Buon Dio non sarebbe temuto da nessuno, ma amato fino alla follia, e che per amore e non tremando, mai nessuna anima acconsentirebbe a darGli dispiacere. Capisco però che non tutte le anime possono somigliarsi: bisogna che ce ne siano di diversi tipi allo scopo di onorare in modo speciale ognuna delle perfezioni del Buon Dio. A me Egli ha donato la sua Misericordia infinita ed è attraverso essa che contemplo ed adoro le altre perfezioni Divine! Allora tutte mi appaiono raggianti d’amore, perfino la Giustizia (e forse anche più di ogni altra) mi sembra rivestita d’amore.
Che dolce gioia pensare che il Buon Dio è Giusto, cioè che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfettamente la fragilità della nostra natura. Di cosa dunque dovrei avere paura? Ah, il Dio infinitamente giusto che si degnò di perdonare con tanta bontà tutte le colpe del figliol prodigo, non deve forse essere Giusto anche verso di me che «sono sempre con Lui?».
Quest’anno il 9 giugno, festa della Santissima Trinità, ho ricevuto la grazia di capire più che mai quanto Gesù desideri essere amato.
Pensavo alle anime che si offrono come vittime alla Giustizia di Dio allo scopo di stornare e di attirare su di sé i castighi riservati ai colpevoli; questa offerta mi sembrava grande e generosa, ma io ero lontana dal sentirmi portata a farla. «O mio Dio! esclamai in fondo al cuore, ci sarà solo la tua Giustizia a ricevere anime che si immolano come vittime? Il tuo Amore Misericordioso non ne ha bisogno anche lui? Da tutte le parti è misconosciuto, respinto; i cuori nei quali tu desideri prodigarlo si volgono verso le creature chiedendo loro la felicità con il loro miserabile affetto, invece di gettarsi tra le tue braccia ed accogliere il tuo Amore infinito. O mio Dio! il tuo Amore disprezzato deve restare nel tuo Cuore? Mi sembra che se tu trovassi anime che si offrono come Vittime di olocausto al tuo Amore, tu le consumeresti rapidamente; mi sembra che saresti felice di non comprimere affatto i torrenti di infinite tenerezze che sono in te. Se alla tua Giustizia piace essere soddisfatta, lei che si estende solo sulla terra, quanto più il tuo Amore Misericordioso desidera incendiare le anime, visto che la tua Misericordia s’innalza fino ai Cieli. O mio Gesù! che sia io questa felice vittima, consuma il tuo olocausto con il fuoco del tuo Amore Divino!».
Madre diletta, lei che mi ha permesso di offrirmi così al Buon Dio, lei conosce i fiumi o meglio gli oceani di grazie che sono venuti ad inondare la mia anima… Ah, da quel giorno felice, mi sembra che l’Amore mi penetri e mi circondi, mi sembra che ad ogni istante questo Amore Misericordioso mi rinnovi, purifichi la mia anima e non vi lasci nessuna traccia di peccato, perciò non posso temere il purgatorio. So che per me stessa non meriterei nemmeno di entrare in quel luogo di espiazione, poiché solo le anime sante possono accedervi, ma so anche che il Fuoco dell’Amore è più santificante di quello del purgatorio, so che Gesù non può desiderare per noi sofferenze inutili e che Egli non mi ispirerebbe i desideri che sento, se non volesse esaudirli.
Oh, come è dolce la via dell’Amore! Come voglio impegnarmi a fare sempre, con il più grande abbandono, la volontà del Buon Dio!
Ecco, Madre diletta, tutto ciò che posso dirle della vita della sua Teresina; lei sa molto meglio di me, quello che sono e quello che Gesù ha fatto per me, perciò mi perdoni se ho abbreviato molto la storia della mia vita religiosa.
Come finirà, questa «storia di un fiorellino bianco?…». Forse il fiorellino sarà colto nella sua freschezza oppure trapiantato su altre rive… lo ignoro: ma ciò di cui sono certa è che la Misericordia del Buon Dio l’accompagnerà sempre, è che mai il fiorellino smetterà di benedire la Madre diletta che l’ha donato a Gesù; eternamente si rallegrerà di essere uno dei fiori della sua corona. Eternamente canterà con questa Madre diletta il cantico sempre nuovo dell’Amore…
Brano tratto dal Manoscritto A, 83v-84v